Intervista: Giuseppe Zanotti

Nome: Giuseppe
Cognome: Zanotti
Professione: stilista italiano, specializzato in scarpe di lusso
Segno zodiacale: ariete
Carattere: sensibile 
Motto: riflettere troppo fa invecchiare prima! 
Oggi con noi, Giuseppe Zanotti. Che emozione!

Com’è regalare emozioni?
Come sai c’è già tutto nel nostro vivere, nel mondo del design, della musica, dello spettacolo. Allora occorre ricercare qualcosa che ci suggestioni, che ci emozioni, perché i tempi si modificano e noi dobbiamo portare avanti, alla fine, un lavoro antico che si fa con le mani (anche se ora ci sono un po’ di tecnologie), ma che ha bisogno per la parte progettuale/creativa fatto di mani. Il nostro è un po’ come “leggere tra le righe del desiderio” realizzando quelle che sono le esigenze e aspettative delle persone, soprattutto donne nel mio caso, perché da sempre il mondo femminile ha scatenato immaginazione e sogni, arrivando alla sensualità senza mai toccare la volgarità.

Una passione che ti ha dato modo di girare in tutto il mondo.
Ho avuto la fortuna di viaggiare molto, un po’ come uno zingaro che viaggia e che quando torna a casa ha una valigia piena di esperienza umana e professionale molto simile al mondo della musica.
Con il mio lavoro ho il privilegio, oltre a realizzare scarpe, anche di allacciare splendidi rapporti umani, come parlare con un rapper, ad esempio Kanye West (che veniva sempre qui in azienda), uno che scrive poesie, dove trovi un uomo dentro, che soffre, che gioisce.   

Hai avuto modo di vestire con le tue scarpe gioiello tantissimi personaggi del mondo dello spettacolo rendendoli impeccabili. Chi vorresti aggiungere nella tua lista che ancora non hai ancora avuto occasione di poter fare?
Penso che è un po’ come quando tu corteggi in passato una ragazza che vorresti amare ma non ce n’é… Con discrezione fai un passo indietro, è quasi una sconfitta, però da questa esperienza impari tante cose ugualmente. Non ho mai cercato di raggiungere certi obiettivi, anche nelle pubbliche relazioni. Ovvio, ci sono donne che vorrei avere come clienti, però mi rendo conto che il gusto per un vino, per il cibo, per la musica… non possiamo noi “forzare” questa cosa. La cosa bella è che ci siamo sempre trovati sulla stessa frequenza. E allora diventa tutto più facile. Molte volte incontri che sfociano in amicizie come con Beyoncè, Jennifer Lopez, Rihanna, Mariah Carey, Alicya Keys…con tanti interpreti della musica blues.

Il motivo forse per il quale c’è un grande affetto nei vostri confronti.
Qualsiasi genere parte tutto dalle origini, nasce tutto da situazioni popolari soprattutto quella afroamericana; ma anche il rock che nasce con i tamburi, dalle percussioni, ai bongo africani: una storia che mi ha sempre inebriato. Non c’è emozione più forte della passione che tu provi quando tu ascolti una musica che ti piace. Un “incontro”, quello tra artista e un “calzolaio”, che diventa una cosa interessante, un confronto che dà una crescita altissima. Mi ha dato tantissimo, a livello professionale e umano, facendomi dimenticare per un attimo la mia origine, la mia famiglia romagnola, facendomi proiettare in un mondo che non conoscevo ma per poi tornare alle mie origini, a casa, con un sacco di idee, regalandomi tanti suggerimenti. 

Secondo Casadei.
Penso che il lavoro della musica di Secondo, specialmente del simbolo “Romagna mia”, sia una bandiera di appartenenza, un luogo che ricorda chi siamo. Un inno che ha quella leggera diversità di noi tutti italiani perché, dopo secoli di appartenenza regionale ora siamo meravigliosa razza italiana fatta di tante diversità; però, che ci sia la taranta in Puglia o che ci siano i balli e canti popolari della Sardegna con delle fonìe che sono pazzesche, la musica folkloristica nostra è un vanto. Un’appartenenza. Un’identità anche per noi. Ho sempre avuto il privilegio di dire che sono italiano, che sono romagnolo. I romagnoli hanno tutto, sono differenti. Sono così.
Una meravigliosa razza romagnola!